Jean-Jacques Rousseau nasce a Ginevra il 28 giugno 1712 da Isaac Rousseau, orologiaio, e Suzanne Bernard, che muore tre giorni dopo il battesimo del piccolo, avvenuto in un tempio protestante.
Gli anni 1719-1720 sono contrassegnati dalle intense letture del giovane che, attingendo largamente alla ricca biblioteca materna, può spaziare tra opere storiche, poesie, romanzi e soprattutto Plutarco, che legge avidamente.
Nel 1722, in seguito ad una furente lite con un influente personaggio ginevrino, Isaac Rousseau, per sfuggire alla prigione, si trasferisce a Nyon.
Jean-Jacques viene affidato al pastore protestante Lambercier, col quale trascorre 2 anni a Bossey. Nel 1724 fa ritorno nella città natale, dove lavora come apprendista presso lo studio di un cancelliere.
Nel 1725 entra, firmando un contratto quinquennale come apprendista, nella bottega del maestro incisore Abel Du Commun, che però lo maltratta duramente. Una sera del marzo 1728, rincasando troppo tardi da una delle sue consuete passeggiate in campagna e trovando chiuse le porte della città, abbandona la stessa liberandosi in tal modo dalla “tirannia del mio padrone”.
Poco dopo incontra Madame de Warens, fervente neocattolica, che lo indirizza a Torino, dove alloggia (12 aprile 1728) presso l’Ospizio dei Catecumeni dello Spirito Santo. Ivi (21-23 aprile) abiura il calvinismo e riceve il battesimo cattolico.
Nel 1729 trascorre due mesi nel Seminario dei Lazzaristi presso Annecy, abbandonato il quale si dedica alla musica.
Nel 1730-31 dapprima soggiorna brevemente a Lione, Friburgo e Losanna, poi impartisce lezioni di musica a Neuchatel, per essere assunto infine come impiegato presso il catasto savoiardo di Chambéry.
Nel 1735-40 trascorre un periodo lieto e piacevole nella residenza estiva delle Charmettes, in Savoia, con Madame de Warens (divenuta sua amante), dove consacra le sue giornate agli studi prediletti.
Nel 1742, anno in cui si separa definitivamente dal controverso legame affettivo con Madame de Warens, espone all’Accademia delle Scienze di Parigi, introdottovi da Réaumur, il suo Progetto concernente i nuovi segni per la musica, ovvero il nuovo sistema di scrittura musicale da lui ideato. Frequenta i circoli letterari e stringe amicizia con Diderot.
Nel 1747 muore Isaac Rousseau, dal quale eredita una esigua somma. Nasce, da Thérèse Lavasseur, il suo primogenito che verrà presto abbandonato all’orfanotrofio. Eguale sorte verrà riservata ai successivi quattro figli.
Nei primi tre mesi del 1749 redige per l’Enciclopedia, su incarico di d’Alembert, le voci sulla musica. Il 25 luglio 1749 mentre si reca a far visita a Diderot, recluso nel carcere di Vincennes, poco distante da Parigi, apprende dal Mercure de France il tema bandito dall’Accademia di Digione per il concorso di Morale del 1750: “Se la rinascita delle Scienze e delle Arti abbia contribuito a purificare i costumi”. Fu allora che viene colto violentemente dalla cosiddetta “illuminazione di Vincennes”. Nel breve lasso di tempo tra l’ottobre 1749 e il marzo 1750 compone il Discorso sulle scienze e le arti che risulterà vincitore. Il saggio, pubblicato in novembre, gli conferirà ampia e inaspettata notorietà. La tesi avanzata nel violento opuscolo è che la civiltà, con il progressivo incremento di scienze ed istituzioni sempre più raffinate, ha contribuito a corrompere e degenerare l’uomo.
Nel 1752 termina la stesura dell’intermezzo musicale L’indovino del villaggio che, rappresentato dinanzi a Luigi XV, riscuote enorme successo.
Nel novembre 1753 l’Accademia di Digione bandisce un altro concorso, apparso nuovamente sul periodico Mercure de France, sul tema: “Qual è l’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini, e se essa è autorizzata dalla legge naturale”, sul quale Rousseau medita nella foresta di Saint-Germain. Nel maggio del 1754 ultima il Discorso sull’origine e i fondamenti dell’ineguaglianza tra gli uomini, dedicato alla repubblica di Ginevra. Lo scopo perseguito dal ginevrino in questo Secondo Discorso è di porre a confronto l’originaria essenza dell’uomo prerazionale e premorale, ricostruita concettualmente mediante l’ipotesi euristica dello stato naturale, con la mutata essenza dell’uomo civilizzato e decaduto. Nel 1755 vengono pubblicati il Discorso sull’ineguaglianza, l’articolo sull’Economia Politica, che figurerà nel quinto tomo dell’Enciclopedia, e il Saggio sull’origine delle lingue, in cui teorizza la decadenza delle lingue parlate, non sorte dal bisogno, bensì dall’artificioso superfluo.
Nel 1756-57 dimora presso l’Ermitage, una casetta di campagna donatagli da Madame d’Epinay. Nel dicembre 1757, in seguito a delle liti con la generosa nobildonna, viene invitato a lasciare l’accogliente dimora e si trasferisce nel castello di Montmorency, dove trascorrerà quattro anni. Redige il saggio Lettera a d’Alembert sugli spettacoli che segna la definitiva rottura con Diderot. Nel 1761 dà alle stampe il romanzo epistolare La Nuova Eloisa, che lo consacra al vasto pubblico.
Il 1762 costituisce un anno denso di avvenimenti, intensamente vissuto dal ginevrino. Escono, pressoché contemporaneamente, il Contratto Sociale e l’Emilio. Nella prima opera si delinea la repubblica democratica rousseauiana in cui prevale la Volontà Generale, solo se si pospongono i privati meschini interessi dei cittadini al bene della collettività. Nella seconda si espone il programma educativo, sostanzialmente “negativo”, tendente ad agevolare il libero sviluppo delle facoltà conoscitive e morali nel fanciullo incorrotto, al di là di ogni costrizione. Nel giugno il Parlamento di Parigi condanna l’Emilio e spicca un mandato di cattura contro l’autore, che ripara nel Cantone di Berna. Nel luglio il Piccolo Consiglio di Ginevra condanna alle fiamme entrambi gli scritti, bollandoli come “opere temerarie, scandalose ed empie”. Rousseau, costretto ad allontanarsi da Yverdon, si rifugia in territorio prussiano con il beneplacito di Federico II. Nel novembre replica all’Arcivescovo di Parigi, fortemente critico nei confronti dell’Emilio, stendendo la Lettera a Christophe de Beaumont (che sarà pubblicata nel marzo dell’anno successivo).
Nel 1764 appaiono le Lettere dalla Montagna, aspramente biasimate e pubblicamente date alle fiamme all’Aja e a Parigi nel febbraio 1765. Voltaire pubblica anonimo, nel novembre 1764, il libello Sentimenti dei cittadini, in cui si accusa Rousseau di ateismo e si rivela altresì il deprecabile episodio dell’abbandono dei figli all’orfanotrofio. Nel 1766 accoglie l’invito di Hume a trasferirsi in Inghilterra, dove trascorrerà però appena un anno. Nel 1768 a Bourgoin sposa civilmente Thérèse Lavasseur.
Nel 1770 ritorna a Parigi, dove riprende il mestiere di copista e termina le Confessioni. Nel 1772 avvia la stesura di Rousseau giudice di Jean-Jacques, opera di carattere introspettivo e autobiografico. Nel 1776 scrive le prime due Meditazioni di un viandante solitario. Nell’ottobre cade rovinosamente durante una passeggiata a Ménilmontant.
Nel 1778 accetta l’ospitalità del Marchese René de Girardin e si trasferisce a Ermenonville (presso Parigi), dove si spegnerà il 2 luglio. Il 4 luglio viene sepolto nell’isoletta dei Pioppi, donde le sue spoglie saranno traslate nel Panthéon di Parigi nell’ottobre del 1794, per un postumo quanto tardivo riconoscimento ufficiale.
La travagliata e raminga vita di Rousseau, che abbiamo tracciato brevemente, denota eloquentemente uno spirito irrequieto, insofferente, ardente, restio a piegarsi a qualsivoglia costrizione, talvolta anche intimamente inconseguente. Ma non si può negare altresì l’acutezza di un ingegno poliedrico e duttile, che tanto ha influito nel posteriore pensiero filosofico.
Opere
La più accurata edizione completa delle opere di Rousseau è:
Oeuvres complètes (Gallimard, Bibliothèque de la Pléiade, 1959-95), 5 vols., sotto la direzione generale di Bernard Gagnebin e Marcel Raymond.
Vol. I (1959): Les Confessions et autres écrits autobiographiques.
Vol. II (1961): Julie et autres oeuvres littéraires.
Vol. III (1964): Du contrat social et autres écrits politiques.
Vol. IV (1969): Émile et autres écrits sur l'éducation, la moralité, et la botanique.
Vol. V (1995): Écrits sur la musique, le langage, et le théâtre, y compris notamment la Lettre à D'Alembert, l'Essai sur l'origine des langues, et le Dictionnaire de musique.
Corrispondenza:
Correspondance générale de Jean-Jacques Rousseau, éd. T. Dufour et P.-P. Plan (Paris, 1924-1934), 20 vol.
Correspondance complète de Jean-Jacques Rousseau, edizione critica a cura di Ralph A. Leigh (Genève, Oxford: Voltaire Foundation, 1965-), 53 vols.
Correspondance avec Malesherbes (Paris: Flammarion, 1991).
Correspondance de Rousseau et Madame de la Tour, éd. Georges May (Paris: Babel, 1998). |