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Polemos, Marx, o dell’ordine sparso. Nómos capitalistico e critica dell’economia politica, Anno II, Aprile 2008 , Stamen, 2008.
di Christian Belli

Il titolo che la rivista Pólemos ha scelto per sintetizzare il suo numero monografico dedicato al pensiero marxiano “Marx, o dell’ordine sparso” rivela e denuncia la capacità che il pensiero del filosofo di Treviri ha avuto in circa un secolo e mezzo di storia di contaminare e di esser contaminato dagli ambiti più eterogenei del ricercare umano, entrando in maniera significativa nella vita concreta degli uomini, come radice di un’idea di società da perseguire o avversare sul piano della concreta lotta politica. Questo è ciò che attraverso un’espressione ambigua può esser definita la “fortuna” del pensiero di Marx.
Il tentativo di sceverare il detto di Marx dalle molteplici prospettive di pensiero politico ed economico, filosofico e sociale che da esso hanno preso le mosse è tentativo quanto mai arduo e forse non del tutto giustificato. I contributi raccolti in Pólemos hanno, nella poliedricità delle loro differenti prospettive, lo scopo di rileggere Marx al di là di ogni marxismo attraverso una ricostruzione storica rigorosa che tenga conto della genesi del pensiero marxiano, in particolar modo nel suo riferimento a Hegel e alla filosofia classica tedesca senza tuttavia dimenticare che la filosofia marxiana è filosofia pratica, un pensiero che non si dà se non nella sua messa in opera. Seguendo questa linea interpretativa la rivista Pólemos che fa del nesso tra filosofia e critica sociale il polo catalizzatore delle sue ricerche, raccoglie dei saggi e degli interventi su Marx che muovono proprio nella direzione di tener unita l’autenticità del suo pensiero filosofico e la sua capacità di costituire ancor oggi un luogo ineludibile della critica alla società contemporanea, alle sue strutture di dominio in cui le relazioni tra gli uomini sono sempre rovesciate in rapporti tra cose.
Alcuni dei saggi qui contenuti cercano di ricostruire il pensiero marxiano al di là delle derive marxiste, inserendolo nell’orizzonte problematico di pensiero proprio dell’idealismo tedesco e della critica ad esso portato dalla sinistra hegeliana, riconoscendo nella relazione Hegel-Feuerbach la fonte originaria della riflessione di Marx, come nel saggio di H.H. Holz (pp. 8-25), o andando ancora più a ritroso nel progetto costruttivista kantiano e nell’inversione fichtiana di quest’ultimo in senso pratico, di cui tratta il saggio di T. Rockmore (pp. 26-45). Altri saggi leggono l’opera marxiana, con un riferimento più attento alla critica marxiana dell’economia politica contenuta nei Grundrisse e ne Il capitale, a partire da una teoria del conflitto che sorge dall’esplicitazione in senso materialistico di alcuni principi interni della filosofia hegeliana, dal concetto di ‘alienazione’ al principio dialettico di ‘totalizzazione’, come nel caso del saggio di R. Finelli (pp. 46-65), o del procedere astratto dell’intelletto che tiene separati universale e particolare, e che opera nella fondamentale critica marxiana al concetto di ‘genere’ (Gattung), come nel caso del saggio di P. Vinci (pp. 66-86). I restanti saggi della rivista sono dedicati alla ricostruzione, secondo punti di vista particolari, della critica marxiana al liberalismo classico, sia nella sua accezione economica, come nel saggio di M. Duichin (pp. 87-138), che affronta attraverso un preciso lavoro filologico la lettura marxiana dell’opera di J.S. Mill e la critica che ne deriva, in particolare per ciò che riguarda la distinzione milliana tra ‘leggi della produzione’ e ‘leggi della distribuzione’; sia nella sua accezione politico-giuridca, come nel caso del saggio di R. Caputo (pp. 139-158), che pone in risalto la critica marxiana ai principi della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, la quale fondata su alcuni concetti, come quello di ‘proprietà’, che restituiscono l’essere dell’uomo come individualità isolata, non riesce a superare la contraddizione della modernità, quella tra universale statuale e individualismo sociale.
Ai saggi che offrono una lettura più di ampio respiro del pensiero di Marx, segue nella rivista una sezione dedicata agli interventi, anch’essi pensati nella forma dell’ordine sparso, in cui a ricostruzioni di carattere storico, come la percezione marxiana della Rivoluzione francese (pp. 159-176), e teorico-storica come nel caso dell’interessante prossimità tra l’universalizzazione del capitale in Marx e della guerra in Clausewitz (pp. 184-192), si accostano rivisitazioni di alcune interpretazioni significative dell’opera di Marx nella seconda metà del ’900, come quella di Althusser in Francia (pp. 177-183) o come quella di Losurdo in Italia (pp. 193-208).

L’ultima sezione della rivista è dedicata alle recensioni di alcuni dei lavori più importanti sull’opera di Marx usciti in Italia nell’ultimo decennio. Anche qui sono presentate in maniera corsiva significative letture marxiane molto distanti tra loro, che leggono Marx in diversi contesti e con diverse mire. Lo scopo della rivista è di mostrare, anche attraverso un’analisi critica di alcuni dei testi presi in esame, come l’ordine sparso marxiano rischi di esplodere e di perdere il suo senso cogente in certe letture che tendono a decontestualizzare troppo il pensiero di Marx o a trasportare ex abrupto la forma della sua filosofia in luoghi ad essa inadatti attraverso tagli netti in cui si prende ciò che “piace” per scartare il resto. Il taglio di questa rivista si muove di contro in una direzione opposta, in cui, pur dando il giusto risalto alla capacità del pensiero di Marx di interagire con gli ambiti più diversi delle scienze umane, si intende, al contempo, non accantonare il tentativo complesso di cogliere il pensiero di Marx nella sua unità, attraverso un’attenta ricostruzione storico-filosofica che permetta di leggere l’opera marxiana a partire dai problemi specifici che l’avevano mossa, nella convinzione che i problemi che oggi si presentano alla società contemporanea possano essere affrontati, nelle le debite distanze e proporzioni, con la stessa criticità di fondo che animava lo sforzo filosofico di quel grande spirito.

PUBBLICATO IL : 01-08-2008

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