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Un’ontologia quadripartita: la proposta di Lowe
di Timothy Tambassi

 

In queste pagine intendo presentare la proposta categoriale di Jonathan Lowe e confrontare il suo sistema ontologico con i sistemi presenti nell’attuale dibattito analitico. La posizione di Lowe sarà presentata principalmente alla luce di The Four-Category Ontology. A Metaphysical Foundation for Natural Science, testo del 2006 in cui, oltre ad una sintesi finale della posizione metafisica dell’autore, si ha una descrizione sistematica della sua proposta categoriale. Il presente articolo si compone di due parti: la prima dedicata all’esposizione dell’ontologia categoriale di Lowe, di cui illustrerò i punti essenziali; la seconda dedicata all’esposizione dei sistemi ontologici che emergono dall’attuale dibattito analitico, e finalizzata ad un loro confronto con il sistema di Lowe.

1. La proposta di Lowe

1.1. Ontologia e categorie ontologiche

Prima di analizzare i punti principali della proposta categoriale di Lowe è utile sottolineare quali siano per l’autore le finalità dell’ontologia, e mostrare come questa possa essere suddivisa. L’ontologia, la scienza dell’essere, ha secondo Lowe il compito di unificare le rappresentazioni parziali della realtà scaturite dalle diverse discipline scientifiche, in modo da fornire un ritratto unitario della realtà. L’ontologia non si occupa quindi della rappresentazione che abbiamo della realtà ma della realtà stessa, considerata come unica e indivisibile.
L’ontologia, secondo Lowe, può essere suddivisa in due parti: una parte a priori, destinata ad esplorare il regno della possibilità metafisica, che cerca cioè di stabilire che categorie di cose possono esistere e coesistere per costituire un singolo mondo possibile, e una parte empirica, che cerca di stabilire sulla base dell’evidenza empirica e delle teorie scientifiche accettate che categorie di cose esistono nel mondo effettivo. Le due parti sono strettamente connesse, anche se Lowe individua un primato dell’ontologia a priori, giustificato dal fatto che l’evidenza empirica può essere solo evidenza di qualcosa che è possibile...

 

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PUBBLICATO IL : 30-03-2010


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