Giovanni Gentile e Ferruccio Emilio Boffi Intervista agli eredi del capo ufficio stampa di Gentile |
di Vito de Luca
| Sommario: L’intervista a Carlo e Ferruccio Boffi offre l’occasione per un ricordo del profilo intellettuale ed umano di Giovanni Gentile, attraverso la rievocazione della testimonianza, mediata dal loro padre Gian Giacomo, del nonno Ferruccio Emilio Boffi, docente e preside presso prestigiosi licei classici, come il Liceo “Virgilio” di Roma – di cui fu il primo Preside – così come di altri istituti, quali il Gioberti o il Leonardo da Vinci, ma soprattutto capo ufficio stampa del Gabinetto Gentile dal 1922 al 1924. | Prima pagina: “Nostro padre ricordava spesso che Gentile, in occasione di una lunga e grave malattia che colpì la se-conda moglie di nostro nonno, mettendo a dura prova la sua forza morale nonché le sue finanze - dato che all’epoca le cure costavano non poco - lo sostenne con grande affetto sia moralmente, sia economi-camente ”. E’ uno dei ricordi di Giovanni Gentile che Ferruccio Emilio Boffi, docente e preside presso prestigiosi licei classici, come il Liceo “Virgilio” di Roma – di cui fu il primo Preside - ma anche di altri istituti, come il Gioberti o il Leonardo da Vinci, ma soprattutto capo ufficio stampa del Gabinetto Gen-tile dal 1922 al 1924, ha tramandato, attraverso il figlio Gian Giacomo, ai due nipoti, Ferruccio e Carlo. “Un’amicizia, quella tra nostro nonno e Gentile – rievocano oggi il primo, 59 anni, medico chirurgo, che porta con orgoglio il nome del nonno, e il secondo, 56 anni, Prefetto, recentemente nominato a capo della Commissione prefettizia presso il Comune di Casalnuovo di Napoli, sciolto per infiltrazioni camorristiche - che affonda le radici sin dagli studi comuni che Gentile e nostro nonno hanno seguiti insieme alla Scuola Normale di Pisa”. E già, perché Boffi e Gentile, tra l’altro, erano anche coetanei, poiché se Gentile era nato il 29 maggio del 1875, Boffi nacque solo qualche mese più tardi, e precisa-mente l’1 ottobre dello stesso anno. Memorabile, e tra l’altro citatissimo nelle biografie di Gentile, il ri-cordo di quegli anni che del futuro ministro della Pubblica Istruzione fece proprio Boffi. “Quando lo vedemmo in carne ed ossa, lo squadrammo da capo a piedi: alto, magro, bruno, con una selva di capelli nerissimi tagliati a spazzola, egli subì – scrisse Boffi – impassibili gli sguardi interrogatori. A me pare ancora oggi, dopo più di venticinque anni, di scorgerlo in mezzo a noi, sotto un arco del colonnato uni-versitario”. |
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