Nasce
il 30 Maggio 1875 a Castelvetrano (TP) da Giovanni e Teresa Curti. Svolge
gli studi elementari a Campobello di Mazara, quelli ginnasiali a Castelvetrano
e quelli liceali nel Liceo Classico "Ximenes" di Trapani. Nel
1893 sostiene e supera all'Università di Palermo
l'esame di ammissione alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Segue gli
insegnamenti di Alessandro D'Ancona, Amedeo Crivellucci e Donato Jaja.
Quest'ultimo lo introduce allo studio della filosofia kantiana ed hegeliana
e del pensiero italiano del Risorgimento. Nel 1897 si laurea con una tesi
su Rosmini e Gioberti. In questo periodo collabora con varie riviste ("Helios",
"Studi storici", "Rassegna bibliografica della letteratura
italiana"), in cui scrive saggi, articoli e recensioni.
Nel 1898 frequenta un corso di perfezionamento in filosofia presso l'Istituto
di studi superiori dell'Università di Firenze. Il 1° Novembre
inizia la sua attività di insegnante liceale a Campobasso, che
svolgerà, spostandosi anche a Napoli, fino al 1906. Nel 1899 pubblica
La filosofia di Marx in cui riunisce vari saggi precedentemente elaborati.
Nel 1900 esce per l'editore Sandron di Palermo il suo primo lavoro pedagogico:
L'insegnamento della filosofia nei licei. Cura inoltre gli Scritti filosofici
di Bertrando Spaventa, redigendo un ampio studio introduttivo. In questo
periodo si intensificano i rapporti con Benedetto Croce, da cui prende
avvio la collaborazione culturale nella rivista "La Critica",
fondata dallo stesso Croce. In essa i due "filosofi amici" si
occupano di rileggere la recente cultura italiana; il filosofo napoletano
si occupa della parte letteraria e Gentile di quella filosofica. I saggi
gentiliani saranno poi riuniti ne Le origini della filosofia italiana
contemporanea. Pubblica inoltre Dal Genovesi al Galluppi nel 1903.
Dal 1906 al 1913 il pensatore siciliano insegna storia della filosofia
all'Università di Palermo. In questo periodo maturano molte sue
posizioni filosofiche espresse in alcune memorie che confluiranno ne La
riforma della dialettica hegeliana del 1913. Nel 1909 esce Il modernismo
e i rapporti fra religione e filosofia e nel 1913 esce il primo volume
(seguito l'anno successivo dal secondo) il Sommario di Pedagogia come
scienza filosofica.
Nel 1914 è chiamato a Pisa a ricoprire la cattedra di filosofia
teoretica, lasciata dal suo maestro Donato Jaja, morto il 15 marzo dello
stesso anno. E' un periodo di intenso lavoro in cui la sua teoria filosofica
- l'attualismo - si delinea nella sua struttura teorica. Pubblica Studi
vichiani (1915), Teoria generale dello spirito come atto puro (1916),
I fondamenti della filosofia del diritto (1916), Sistema di logica come
teoria del conoscere (1917-1922). Si dichiara favorevole all'intervento
dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale; successivamente pubblica sull'argomento
Guerra e fede (1919) e Dopo la vittoria (1920). Nel 1918 diviene ordinario
di storia della filosofia all'Università di Roma. Nel 1920 fonda
il "Giornale critico della filosofia italiana", ricopre inoltre
la carica di assessore alla Pubblica Istruzione al comune di Roma. In
questi anni vedono la luce: Il tramonto della cultura siciliana (1919),
Discorsi di religione (1920), La riforma dell'educazione (1920), Giordano
Bruno e il pensiero del Rinascimento (1920), Gino Capponi e la cultura
toscana nel secolo decimonono (1922).
Nel 1922 Gentile viene chiamato nel primo governo Mussolini a ricoprire
la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. In questa veste definisce
attraverso una serie di decreti una riforma scolastica che va dall'asilo
fino all'università. Il volume Il fascismo al governo della scuola
(1924; rivisto nel 1932 con il titolo di La riforma della scuola in Italia)
contiene le idee guida della riforma attuata. Nel 1922 è nominato
senatore, l'anno seguente s'iscrive al Partito Fascista e nel 1924 fa
parte del Gran Consiglio del Fascismo, benché abbia nel movimento
fascista stesso diverse inimicizie. Il rapporto con Croce comincia ad
incrinarsi.
Nel 1925 fonda l'Istituto fascista di cultura di cui riveste la carica
di Presidente. Lo stesso anno redige Il Manifesto degli intellettuali
fascisti, provocando la rottura definitiva con Croce, che risponde con
Il Manifesto degli intellettuali antifascisti. Dal 1925 fino al 1944 ricopre
la direzione scientifica della Enciclopedia italiana, mostrando la sua
grande capacità di promozione della cultura. All'Enciclopedia chiama
come collaboratori i migliori studiosi anche se antifascisti. Altro esempio
della sua attività culturale è la sua opera organizzativa
svolta, quasi ininterrottamente, dal 1928 al 1943 (prima come Commissario
e poi come Direttore) alla Scuola Normale Superiore di Pisa. In questi
anni vedono la luce: Che cos'è il fascismo? (1925), Fascismo e
cultura (1928), Origini e dottrina del fascismo (1929).
Nel 1932 diviene socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, fonda la "Domus
Galileiana", comincia a dirigere alcune collane della casa editrice
Sansoni. Nel 1933 presiede l'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente,
nel 1934 l'Istituto di Studi Germanici. Nel 1937 è Commissario
del centro studi manzoniani, oltre a presiedere la commissione per l'Edizione
nazionale delle opere del Petrarca. In questi anni pubblica: La filosofia
dell'arte (1931), Introduzione alla filosofia (1933), La filosofia del
Petrarca (1934), Memorie italiane e problemi della filosofia e della vita
(1936), Giambattista Vico (1936).
Nel periodo più critico della Seconda Guerra Mondiale per il Paese,
cioè nel 1943, Gentile diviene presidente dell'Accademia d'Italia
e rinnova la sua adesione al fascismo della Repubblica di Salò
nel 1944. Il 15 Aprile del 1944 viene ucciso a Firenze da un gruppo di
partigiani. Nel 1946 viene pubblicata postuma Genesi e struttura della
società, il testo politico di riferimento del suo pensiero, ultimato
poco prima di morire.
Opere
Le opere di Giovanni Gentile sono pubblicate dalla casa editrice Le Lettere
e sono così divise in volumi:
OPERE
SISTEMATICHE:
I-II. Sommario di pedagogia come scienza filosofica
III. Teoria generale dello spirito come atto puro
IV. I fondamenti della filosofia del diritto.
V-VI. Sistema di logica come teoria del conoscere.
VII. La riforma dell'educazione
VIII. La filosofia dell'arte.
IX. Genesi e struttura della società.
OPERE
STORICHE:
X. Storia della filosofia. Dalle origini a Platone.
XI. Storia della filosofia italiana (fino a Lorenzo Valla).
XII. I problemi della scolastica e il pensiero italiano.
XIII. Studi su Dante.
XIV. Il pensiero italiano del Rinascimento.
XV. Studi sul Rinascimento
XVI. Studi vichiani.
XVII. L'eredità di Vittorio Alfieri.
XVIII - XIX. Storia della filosofia italiana dal Genovesi al Galoppi.
XX - XXI. Albori della nuova Italia.
XXII. Vincenzo Cuoco. Studi e appunti.
XXIII. Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo decimonono.
XXIV. Manzoni e Leopardi.
XXV. Rosmini e Gioberti.
XXVI. I profeti del Risorgimento italiano.
XXVII. La riforma della dialettica hegeliana.
XXVIII. La filosofia di Marx.
XXIX. Bertrando Spaventa ( in prep.).
XXX. Il tramonto della cultura siciliana.
XXXI -XXXIV. Le origini della filosofia contemporanea in Italia.
XXXV. Il modernismo e i rapporti fra religione e filosofia.
OPERE
VARIE:
XXXVI. Introduzione alla filosofia.
XXXVII. Discorsi di religione.
XXXVIII. Difesa della filosofia.
XXXIX. Educazione e scuola laica.
XL. La nuova scuola media.
XLI. La riforma della scuola in Italia.
XLII. Preliminari allo studio del fanciullo.
XLIII. Guerra e fede.
XLIV. Dopo la vittoria.
XLV - XLVI. Politica e cultura.
FRAMMENTI:
XLVII - XLVIII. Frammenti di estetica e di teoria della storia.
XLIX-L. Frammenti di critica e storia letteraria
LI - LII. Frammenti di filosofia.
LIII - LV. Frammenti di storia della filosofia (in prep.).
EPISTOLARI:
I - II. Carteggio Gentile - Jaja
III- VII. Lettere a Benedetto Croce
VIII. Carteggio Gentile - D'Ancona
IX. Carteggio Gentile - Omodeo
X. Carteggio Gentile - Maturi
XI. Carteggio Gentile - Pintor
XII. Carteggio Gentile - Chiavacci
XIII. Carteggio Gentile - Calogero
SERIE
INEDITI E RARI:
1. Eraclito vita e frammenti.
2. La filosofia della storia. Saggi e inediti. |