|
|
D. Cantone, L. Taddio, L’affermazione dell’architettura. Una riflessione introduttiva, Mimesis, 2011
In costante dialogo con Jacques Derrida e Michael Foucault, Luca Taddio e Damiano Cantone si interrogano “sul progetto e sulla costruzione e sul soggetto che usufruisce dello spazio architettonico”. Sgombrando il campo dalle reciproche posizioni e senza dar nulla per scontato, si incamminano – l’uno da filosofo interessato all’architettura, l’altro da architetto che non disdegna la filosofia – lungo quel sentiero che li porta all’architettura come ciò che porta alla presenza, alla manifestazione, e dunque come ciò che afferma e si afferma...
|
|
Luce Irigaray, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, 2009
Con un andamento molto hegeliano e una scrittura piena di interrogazioni che intrecciano la teoresi alla biografia personale, Luce Irigaray ci accompagna in quello che potremmo definire un percorso alla scoperta di una filosofia della carnalità, per ricordarci che non soltanto di pensiero è fatto l’uomo – e men che mai la donna – ma di un corpo, che è corpo fisico e presente, carne desiderante
|
|
Mariano L. Bianca, La mente immaginale, Franco Angeli, 2009
L’immagine è una struttura interna alla nostra mente o il riferimento a qualcosa di esterno (un oggetto sensibile) è necessario per definire lo statuto dell’immagine? E, partendo dal presupposto che entrambi questi elementi (la struttura mentale e l’oggetto sensibile) siano necessari per definire lo statuto dell’immagine, qual è il contributo dell’uno e dell’altro elemento?
|
|
|
|
|
|