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Emilio Garroni, Immagine Linguaggio Figura, Laterza, 2005
[I]l libro pone il problema di cosa sia, come si produca e in cosa consista quel vero e proprio enigma dell’“immagine interna” – con cui si intende sia il precedente di un’immagine (la sensazione), sia l’immagine in quanto attualmente prodotta (la percezione), sia l’immagine in quanto ricordata-rielaborata (l’immaginazione)
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Benedetto Croce, Taccuini di guerra, Adelphi, 2004
Nell’idea attorno alla quale questi taccuini nacquero e, potrebbe dirsi, nella loro materiale consistenza, essi contengono e rappresentano la concezione stessa che Croce aveva di sé, della sua vita. Essa doveva realizzarsi nel lavoro, essere uno svolgimento intellettuale, vera soltanto come attività che i diversi compiti volta per volta rinnovano, quotidiano esprimersi di come “l’opera è tutto”.
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Jan Lukasiewicz, Del principio di contraddizione in Aristotele, Quodlibet, 2003
I risultati presentati in "Del principio di contraddizione in Aristotele" hanno avuto, sin dalla comparsa dell’opera, nel 1910, una considerevole influenza sulla formazione intellettuale di una intera generazione di studiosi, contribuendo, in tal modo, significativamente al revival logico e filosofico polacco nella prima metà del Novecento.
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Elettra Stimilli, Jacob Taubes. Sovranità e tempo messianico, Morcelliana, 2004
Rabbino, filosofo, teologo, esegeta: Jacob Taubes è una delle figure più complesse e controverse del Novecento. Eppure, nonostante la sua travagliata esistenza abbia attraversato i centri nevralgici del secolo, avendo vissuto e insegnato in Svizzera, a New York, a Gerusalemme e in Germania, soltanto negli ultimi anni la sua opera sta suscitando un adeguato interesse a livello internazionale
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Angela Taraborrelli, Cosmopolitismo. Saggio su Kant. Dal cittadino del mondo al mondo dei cittadini, Asterios, 2005
Pensare il cosmopolitismo, si sa, non è facile. Non è facile perché il suo concepimento risulta posto in una netta – ed apparentemente ineludibile – alternativa: pensare, da un lato, un diritto internazionale con forza assolutamente cogente, affermare, dall’altro, l’impossibilità di un diritto internazionale se non in termini filantropici.
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