|
|
Jean-Luc Marion, Il visibile e il rivelato, Jaca Book, 2007
Esiste, e se esiste qual è l’orizzonte che la fenomenologia impone metodologicamente a se stessa? Cosa dobbiamo pensare di una fenomenologia che, abbandonato il suo “rivolgersi alle cose stesse”, si irretisce nell’esclusiva interpretazione della sua genesi e del suo sviluppo storico? Queste sono alcune domande che il libro di Jean-Luc Marion solleva con vigore, fornendo loro una declinazione tutt’altro che superflua...
|
|
Tibor Szabó, GYÖRGY LUKÁCS. Filosofo autonomo, La Città del Sole, 2005
Filosofo autonomo evoca il titolo del saggio di Tibor Szabó: «filosofia originale e autonoma» ricorda l’autore a più riprese in corso d’opera, affidando all’ipotesi di un tertium datur l’incoatività di un percorso teorico che miria una «ricostruzione scientifica e disinteressata» di quanto, in un continuo-discontinuo, l’impresa filosofica e vissuta di György Lukács ha lasciato in eredità al secolo ‘globale’.
|
|
Donald Davidson, Sulla verità, Laterza, 2006
"Tra un paio di secoli gli storici della filosofia scriveranno pagine sulle trasformazioni che l'opera di Donald Davidson ha indotto nel modo in cui l'essere umano si autopercepisce". Queste le parole di Richard Rorty con le quali siamo introdotti alla lettura di questo breve testo, alla redazione del quale Davidson ha lavorato negli ultimi anni della sua vita...
|
|
Manuel Cruz, Farsi carico. A proposito di responsabilità e di identità personale, Meltemi, 2005
Il saggio di Manuel Cruz vuole prendere sul serio la definizione hegeliana di filosofia: “il proprio tempo appreso col pensiero”. Fare filosofia significa, dunque, interrogarsi sul presente per renderlo intellegibile. E aprire al futuro. A questo fine Cruz prende in esame due categorie fondamentali, quelle di responsabilità e di identità, a cui sono dedicate le due parti del lavoro.
|
|
Jocelyne Vincent Marrelli, Words in the Way of Truth, ESI, 2004
Nove Capitoli e quattro Appendici e oltre trenta pagine di Bibliografia, il tutto per oltre quattrocentocinquanta pagine, questo l'insieme di un lavoro di Jocelyne Vincent Marrelli, tenuto 'aperto' per la durata di oltre una diecina d'anni e, per esplicita dichiarazione dell'A., ancora tale rimasto e in questo stato consegnato alle stampe
|
|
|
|
|
|