"In primo luogo dico i compiti generali
,che debbo risolvere per me, se voglio potermi chiamare un filosofo. Intendo
una critica della ragione. Una critica della ragione logica e della ragione
pratica, della ragione valutante. Senza venir in chiaro con me stesso,
almeno in tratti generali, circa il senso, l'essenza, i metodi e i principali
punti di vista di una critica della ragione, senza aver meditato,
progettato, stabilito e fondato uno schizzo generale, non posso vivere
in modo vero e veritiero" Questa citazione da una sua pagina di diario
del 1905 è capace di rendere bene il senso dell'attività
teorica di un pensatore, che lungo tutto il corso della propria esistenza
si sforzò di raggiungere, con sempre rinnovata forza, la fondazione
certa della scienza e perciò decise di dedicarsi alla filosofia.
Cresciuto infatti nell'ambito di studi matematici (disciplina che, assieme
all'astronomia, studiò a Lipsia e Berlino), dopo essersi interessato
delle questioni concernenti il concetto di infinito nel pensiero di Cantor
e in quello di Bolzano, divenne assistente di Weierstrass, il quale tentava
di ricondurre i concetti matematici ai numeri naturali e all'aritmetica,
e dunque cercava l'origine ultima della propria scienza. Tale interesse,
assieme all'ascolto delle lezioni di etica di Paulsen e soprattutto di
quelle di Brentano a Vienna, negli anni 1884 - 86, convinsero il giovane
matematico ad occuparsi di filosofia. Il fondamento della matematica,
allora, venne ricercato da Husserl negli atti psicologici della coscienza,
secondo l'insegnamento di Brentano (che trasmise al giovane neofita della
filosofia la nozione, risultata poi decisiva nei suoi successivi sviluppi,
di intenzionalità) e l'impostazione di Stumpf (che aveva scritto
un'opera Sull'origine psicologica del concetto di spazio), studioso presso
il quale Husserl presentò il proprio scritto di abilitazione (Sul
concetto di numero. Analisi psicologiche).
Il testo di questo lavoro, ampliato, costituì la sua prima pubblicazione,
nel 1891, la Filosofia dell'aritmetica, nella quale si tenta esplicitamente
di cercare i fondamenti che permettano la futura costruzione del sistema
della matematica. Sì è discusso tra gli studiosi sulla questione
se, e fino a che punto, tale primo scritto husserliano sia definibile
come rispondente a un orientamento "psicologistico", ma, prescindendo
qui da analisi specifiche, risulta evidente come nelle Ricerche logiche
(1900/1901) si assista ad una netta inversione di tendenza (suscitata
anche da una aspra critica di Frege, ma anticipata peraltro, per alcuni
versi, da articoli di quel periodo)..
Husserl stesso, infatti, nella prefazione di questa nuova ed imponente
opera si rivolse al proprio mutamento di posizioni utilizzando una citazione
di Goethe secondo cui "non si è mai così severi come
verso i propri errori". Nei Prolegomeni alla logica pura di tale
scritto, infatti, l'autore dimostra rigorosamente come ogni forma di psicologismo
e, più in generale, di empirismo, cada in autocontraddzione, negando
la normatività che invece si attribuisce. Oltre ad un primo approccio
di fondazione di una logica pura, questo scritto contiene un approfondimento
della gnoseologia: nelle ultime due Ricerche, sulla base dell'intenzionalità,
ossia dell'inaggirabile rivolgersi della coscienza ad un oggetto, si osserva
come la vita dell'io sia originariamente rappresentativa e come a tale
movimento corrispondano riempimenti più o meno completi e di livello
differente a seconda dell'intenzione (si darebbero allora oggettualità
categoriali in corrispondenza di vissuti di tale tipo). La filosofia impostata
da Husserl si lasciò allora apprezzare per l'equilibrio con cui
impostava la questione della conoscenza, tenendo compresenti aspetti soggettivi
ed oggettivi. E tale aspetto si evidenzia nel nome che essa si assegnò,
ossia "fenomenologia", scienza dei fenomeni, intendendo dunque
uno studio di ciò che appare, in cui la coscienza deve restare
fedele all'apparenza stessa, ossia deve, secondo quello che Husserl definì
il "principio di tutti i principi", accettare tutto ciò
che si manifesta per ciò che è, senza voler presupporre
categorie di alcun tipo.
Quest'opera, che suscitò entusiasmo fra molti giovani discepoli
del filosofo nella sede di Gottinga, in cui egli fu chiamato ad insegnare,
poteva essere suscettibile di un'interpretazione di tipo realistico e
addirittura platonizzante (come in effetti avvenne in molti primi discepoli,
anche a causa dell'influsso dell'impostazione di Lipps e di Scheler, che
svilupparono la fenomenologia a Monaco), ma potè anche poi essere
rivolta dal suo fondatore in una direzione più idealistica. L'oscillare
tra aspetto soggettivo (imprescindibilità della rappresentazione,
ossia dell'intervento dell'io nella conoscenza) e oggettivo (necessità
di accettare il fenomeno per ciò che è) condussero infatti
Husserl a cercare un piano ultimo di fondazione del processo gnoseologico,
secondo l'esigenza di risalita evidenziatasi già come tratto distintivo
del suo pensare. Anche a seguito di una critica di Natorp, Husserl giunse
allora a modificare la propria teoria del soggetto, ipotizzando un io
puro distinto dalla vita intenzionale, ego in cui ogni fenomeno, sia esso
un vissuto soggettivo ("noesi"), ossia un'intenzione, sia esso
un vissuto oggettivo ("noema"), ossia un riempimento, troverebbe
la propria ultima costituzione. Tale svolta "idealistica", anticipata
già in alcune lezioni (le più significative delle quali
sono forse quelle su Cosa e spazio (1906), su L'idea della fenomenologia
(1907)) emerse chiaramente nell'opera Idee per una fenomenologia pura
e una filosofia fenomenologica, il cui primo volume apparve nel 1913 (gli
altri due sono usciti solamente postumi negli anni '50). In essa, alla
riduzione eidetica, ossia alla risalita al livello essenziale, guadagnata
già nelle Ricerche logiche, Husserl aggiunge la cosiddetta riduzione
trascendentale, ossia la menzionata teorizzazione dell'io puro come piano
della scienza e del saper certo in cui ogni verità trova il suo
terreno ultimo, raggiungibile metodicamente tramite il movimento cartesiano
della messa in dubbio di ogni esistenza fattuale, ossia priva di un fondamento
nella riflessione e dunque priva di scientificità e come tale non
filosofica.
Tale svolta ulteriore nel pensiero husserliano, unita al cambio di sede
di Husserl (nel frattempo chiamato a Friburgo in Brisgovia) e alla esperienza
grave del primo conflitto mondiale (in cui perì il suo assistente
Reinach) produsse una grave frattura nella scuola fenomenologica, perché
pressoché tutti i discepoli del fondatore della fenomenologia non
condivisero il nuovo indirizzo, ad eccezione di Edith Stein, che seguì
il maestro e ne divenne assistente nel 1917. In tali circostanze Husserl
cercò con rinnovato vigore di ricostruire la sua scuola, che avrebbe
dovuto nelle sue intenzioni produrre una nuova e definitiva fondazione
della filosofia, con lo studio finalmente su basi certe e razionali di
tutti i fenomeni della realtà, in un lavoro tale da coinvolgere
generazioni di studiosi dediti all'impresa. Si adoperò allora alla
stesura del secondo volume delle Idee, dedicato al problema della costituzione,
alla revisione secondo il nuovo modello trascendentale delle Ricerche
logiche e alla pubblicazione di manoscritti e lezioni sulla spinosa questione
del tempo, cui il filosofo assegnava un livello fondativo primario, anteriore
persino a quello dell'io puro, costituito esso stesso in realtà
dalla temporalità. A tale tema sono dedicate lezioni del 1905,
manoscritti della fine degli anni '10 e poi degli anni '30, in cui il
filosofo sembra trattare di un Lebendige Gegenwart, "presente vivente",
in cui lo schema duale della costituzione troverebbe finalmente soluzione
grazie ad un piano definitivamente originario e insuperabile.
L'elaborazione definitiva di tali opere comunque si rivelò impossibile
per Husserl, pensatore sempre inquieto e insoddisfatto del proprio lavoro,
che infatti (ad eccezione delle lezioni sul tempo del 1905) non le pubblicò
mai. Egli allora dovette affrontare prima l'abbandono anche di Edith Stein,
che sperimentò tutte le difficoltà di essere assistente
di un filosofo come Husserl, sempre immerso in pensieri nuovi che affidava
senza un ordine a fogli stenografati, abbandonati poi sulla scrivania,
e poi il problema del poderoso sviluppo e della radicale torsione "ontologica"
ed "esistenzialistica" del pensiero fenomenologico attuata da
Heidegger, allievo di spicco ed assistente (così come lo furono
anche Fink e Landgrebe) di Husserl a Friburgo. La crisi tra i due emerse
con chiarezza nel momento in cui fallì il progetto di collaborazione
comune alla stesura della voce "fenomenologia" per l'Enciclopedia
Britannica.
Husserl pubblicò ancora Logica formale e trascendentale, nel 1929,
in cui, come evidenziato dal titolo, si differenziano i due livelli di
pensiero già distinti in precedenza sotto forma di ontologia eidetica
e piano ridotto, mentre ottenne poi grande fama in Francia grazie ad una
serie di conferenze tenute alla "Sorbona" di Parigi nello stesso
anno (raccolte poi sotto il titolo di Meditazioni cartesiane), in cui
viene esposta la filosofia fenomenologica in una forma ormai radicale,
tanto da essere avvicinabile al monadismo leibniziano e a presentare,
nella V Meditazione, il grave problema del solipsismo e quindi l'ipotesi
di un intersoggettività trascendentale.
L'ultimo periodo della attività husserliana risulta invece caratterizzato
da una sorta di inversione di tendenza nei confronti del trascendentalismo,
con la presa d'atto, strettamente connessa agli studi relativi al tempo,
dell'impossibilità del raggiungimento della purezza formale assoluta
e dunque con la risalita ad un livello di concretezza originaria e pre-trascendentale,
che si rivela negli studi di fenomenologia genetica e in quelli sulla
cosiddetta sintesi passiva: i manoscritti pubblicati postumi sotto il
significativo titolo di Esperienza e giudizio, che rintracciano il costituirsi
originario dei giudizi e dell'intenzionalità nella coscienza, risultano
forse la più significativa testimonianza di questo periodo, assieme
allo scritto, anch'esso originatosi da conferenze, intitolato La crisi
delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (1935).
In queste riflessioni Husserl, dedicandosi per la prima volta in modo
compiuto ad analisi storiche, descrive la decadenza dell'umanità
europea e la attribuisce alla concezione galileiana basata su un obiettivismo
fisicalistico, incapace di rendere ragione della vera intenzionalità
della coscienza e dei suoi vissuti, linea che attraverserebbe tutta la
filosofia moderna sino alla fenomenologia e alla descrizione della purezza
della coscienza. La sfera trascendentale, i cui limiti erano stati evidenziati
dalle critiche progressivamente succedutesi da parte degli allievi e dall'indagine
di problemi quali quelli citati della temporalità e dell'intersoggettività,
viene ora però ad essere costituita dai vissuti precategoriali,
ossia antecedenti al giudizio e all'obiettivazione, da quello cioè
che viene definito Lebenswelt ("mondo della vita"), che è
il mondo in cui originariamente si forma il senso, per cui, ad esempio,
la geometria si trova ad avere alle spalle una serie di interessi, pratiche
ed esperienze che precedono il costituirsi della scienza in quanto tale.
L'analisi fenomenologica dovrebbe allora tentare di ricostruire tali intenzioni
originarie e il loro entrare in rapporto con la coscienza trascendentale,
il cui ruolo ultimamente fondativo sembra dunque cedere definitivamente
(anche se in molti manoscritti l'attività originaria della coscienza
sembra essere sempre ribadita in forme più articolate).
Le acquisizioni della Crisi furono definite da Husserl, che intanto, in
quanto ebreo, all'avvento del nazismo (1933), aveva dovuto abbandonare
l'insegnamento universitario, "un piccolo inizio", "un
primo barlume di chiarezza", dato dal fatto di essersi per la prima
volta "riferito solo a se stesso": tale "barlume"
però non potè essere più oltre sviluppato dall'autore,
che morì a Friburgo nel 1938, con due SS che sorvegliavano costantemente
il portone della sua abitazione.
Opere>
L'edizione completa delle opere di Edmund
Husserl (Gesammelte Werke), nota con il nome di Husserliana è curata
dall' Husserl-Archiv" di Lovanio.
Oltre ai titoli in lingua originale e tradotti si presenta qui il nome
del curatore. Per le date delle opere pubblicati in vita dall'autore si
veda la biografia, mentre per gli altri testi è indicato qui il
periodo di riferimento.
[clicca sui titoli per leggere le schede]
Volume
1: |
Cartesianische
Meditationen und Pariser Vorträge (Meditazioni cartesiane e discorsi
parigini) a cura di S. Strasser |
Volume
2 |
Die
Idee der Phänomenologie. Fünf Vorlesungen (L'idea della
fenomenologia. Cinque lezioni) a cura di W. Biemel |
Volume
3-1 |
Ideen
zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie
(Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).
Erstes Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie.
1. Halbband: Text der 1.-3. Auflage (Primo libro: Introduzione generale
alla fenomenologia pura. Tomo primo, testo delle edizioni 1 - 3) a
cura di K. Schuhmann
|
Volume
3-2 |
Ideen
zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie
(Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).Erstes
Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie.
2. Halbband: Ergänzende Texte (1912-1929) (Primo libro : Introduzione
generale alla fenomenologia pura. Tomo secondo, testi integrativi
(1912 - 1929) ) a cura di K. Schumann |
Volume
4 |
Ideen
zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie
(Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).
Zweites Buch: Phänomenologische Untersuchungen zurKonstitution
(Secondo libro: Ricerche fenomenologiche sulla costituzione) a cura
di M. Biemel |
Volume 5
|
Ideen
zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie
(Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).
Drittes Buch: Die Phänomenologie und die Fundamente der Wissenschaften
(Terzo libro: La fenomenologia e i fondamenti delle scienze) a cura
di M. Biemel |
Volume
6 |
Die
Krisis der Europäischen Wissenschaften und die Transzendentale
Phänomenologie. Eine Einleitung in die Phänomenologische
Philosophie (La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale.
Una introduzione alla filosofia fenomenologica) a cura di W. Biemel |
Volume
7 |
Erste
Philosophie (1923/24) (Filosofia prima 1923/24) Erster Teil: Kritische
Ideengeschichte (Prima parte: Storia critica delle idee) a cura di
R. Boehm |
Volume
8 |
Erste
Philosophie (1923/24) (Filosofia prima 1923/24) Zweiter Teil: Theorie
der Phänomenologischen Reduktion (Seconda parte: Teoria della
riduzione fenomenologica) a cura di R. Boehm |
Volume
9 |
Phänomenologische
Psychologie. Vorlesungen Sommersemester 1925 (Psicologia fenomenologica.
Lezioni del semestre estivo 1925) a cura di W. Biemel |
Volume
10 |
Zur
Phänomenologie des inneren Zeitbewusstseins (1893-1917) (Sulla
fenomenologia della coscienza interna del tempo (1893 - 1917) a cura
di R. Boehm |
Volume
11 |
Analysen
zur passiven Synthesis. Aus Vorlesungs-und Forschungsmanuskripten
(1918-1926) (Analisi sulla sintesi passiva. Da lezioni e manoscritti
di ricerca (1918-1926) a cura di M. Fleischer |
Volume
12 |
Philosophie
der Arithmetik. Mit ergänzenden Texten (1890-1901) (Filosofia
dell'aritmetica. Con testi integrativi (1890-1901) a cura di L. Eley |
Volume
13 |
Zur
Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass
(Sulla fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito)
Erster Teil (Prima parte): 1905-1920 a cura di I. Kern |
Volume
14 |
Zur
Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass
(Per la fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito).
Zweiter Teil (Seconda parte) 1921-1928 a cura di I. Kern |
Volume
15 |
Zur
Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass
(Per la fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito)
Dritter Teil. (Terza parte)1929-1935 a cura di I.Kern |
Volume
16 |
Ding
und Raum. Vorlesungen 1907 (Cosa e spazio. Lezioni del 1907) a cura
di U. Claesges |
Volume
17 |
Formale
und transzendentale Logik. Versuch einer Kritik der logischen Vernunft
(Logica formale e trascendentale. Saggio di una critica della ragione
logica). Mit ergänzenden Texten (Con testi integrativi) a cura
di P. Janssen |
Volume
18 |
Logische
Untersuchungen. Erster Band: Prolegomena zur reinen Logik (Ricerche
logiche. Primo volume: prolegomeni alla logica pura). Text der 1.
und der 2. Auflage (Testo della prima e della seconda edizione) a
cura di E. Holenstein |
Volume
19 |
Logische
Untersuchungen. Zweiter Band: Untersuchungen zur Phänomenologie
und Theorie der Erkenntnis (Ricerche logiche. Secondo volume: ricerche
sulla fenomenologia e la teoria della conoscenza). In zwei Bänden
(In due volumi) a cura di U. Panzer |
Volume
21 |
Studien
zür Arithmetik und Geometrie. Texte aus dem Nachlass (1886-1901)
(Studi sull'aritmetica e la geometria. Testi dal lascito (1886-1901)
) a cura di I Strohmeyer. |
Volume
22 |
Aufsätze
und Rezensionen (1890-1910) (Articoli e recensioni (1890-1910) a cura
di B. Rang |
Volume
23 |
Phantasie,
Bildbewusstsein, Erinnerung. Zur Phänomenologie der anschaulichen
Vergegenwärtigungen. Texte aus dem Nachlaß (1898-1925)
(Fantasia, coscienza d'immagine, ricordo. Per la fenomenologia delle
presentificazioni visive. Testi dal lascito (1898-1925) a cura di
E. Marbach |
Volume
24 |
Einleitung
in die Logik und Erkenntnistheorie. Vorlesungen 1906/07 (Introduzione
alla logica e alla teoria della conoscenza. Lezioni del 1906/07) a
cura di U. Melle |
Volume
25 |
Aufsätze
und Vorträge 1911-1921 (Articoli e conferenze 1911-1921) a cura
di H.R. Sepp e T. Nenon |
Volume
26 |
Vorlesungen
über Bedeutungslehre Sommersemester 1908 (Lezioni sulla dottrina
del significato del semestre estivo del 1908) a cura di U. Panzer |
Volume
27 |
Aufsätze
und Vorträge 1922-1937 (Articoli e conferenze 1922-1937) a cura
di T. Nenon e H.R. Sepp |
Volume
28 |
Vorlesungen
über Ethik und Wertlehre (1908-1914) (Lezioni sull'etica e la
dottrina dei valori (1908-1914) ) a cura di U. Melle |
Volume
29 |
Die
Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale
Phänomenologie. Ergänzungsband. Texte aus dem Nachlaß
1934-1937 (La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale.
Volume integrativo. Testi dal lascito: 1934-1937) a cura di R. N.
Smid |
Volume
30 |
Logik
und allgemeine Wissenschaftstheorie. Vorlesungen 1917/18, mit ergänzenden
Texten aus der ersten Fassung 1910/11 (Logica e teoria generale della
scienza. Lezioni del 1917/18, con testi integrativi dalla prima stesura
del 1910/11) a cura di Ursula Panzer |
Volume
31 |
Aktive
Synthesen: Aus der Vorlesung 'Transzendentale Logik' 1920/21 (Sintesi
attiva: dalla lezione 'Logica trascendentale' 1920/21).Ergänzungsband
zu Analysen zur passiven Synthesis (Volume integrativo a Analisi sulla
sintesi passiva) a cura di R. Breeur |
Volume
32 |
Natur
und Geist. Vorlesungen Sommersemester 1927 (Natura e spirito. Lezioni
del semestre estivo 1927) a cura di M. Weiler |
Volume
33 |
Die `Bernauer Manuskripte'
über das Zeitbewußtsein (1917/18) (I 'manoscritti di Bernau'
sulla coscienza del tempo (1917/18) a cura di R. Bernet e D. Lohmar |
|
|