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Edmund Husserl (1859-1938)
di Francesco V. Tommasi

"In primo luogo dico i compiti generali ,che debbo risolvere per me, se voglio potermi chiamare un filosofo. Intendo una critica della ragione. Una critica della ragione logica e della ragione pratica, della ragione valutante. Senza venir in chiaro con me stesso, almeno in tratti generali, circa il senso, l'essenza, i metodi e i principali punti di vista di una critica della ragione, senza aver meditato, progettato, stabilito e fondato uno schizzo generale, non posso vivere in modo vero e veritiero" Questa citazione da una sua pagina di diario del 1905 è capace di rendere bene il senso dell'attività teorica di un pensatore, che lungo tutto il corso della propria esistenza si sforzò di raggiungere, con sempre rinnovata forza, la fondazione certa della scienza e perciò decise di dedicarsi alla filosofia. Cresciuto infatti nell'ambito di studi matematici (disciplina che, assieme all'astronomia, studiò a Lipsia e Berlino), dopo essersi interessato delle questioni concernenti il concetto di infinito nel pensiero di Cantor e in quello di Bolzano, divenne assistente di Weierstrass, il quale tentava di ricondurre i concetti matematici ai numeri naturali e all'aritmetica, e dunque cercava l'origine ultima della propria scienza. Tale interesse, assieme all'ascolto delle lezioni di etica di Paulsen e soprattutto di quelle di Brentano a Vienna, negli anni 1884 - 86, convinsero il giovane matematico ad occuparsi di filosofia. Il fondamento della matematica, allora, venne ricercato da Husserl negli atti psicologici della coscienza, secondo l'insegnamento di Brentano (che trasmise al giovane neofita della filosofia la nozione, risultata poi decisiva nei suoi successivi sviluppi, di intenzionalità) e l'impostazione di Stumpf (che aveva scritto un'opera Sull'origine psicologica del concetto di spazio), studioso presso il quale Husserl presentò il proprio scritto di abilitazione (Sul concetto di numero. Analisi psicologiche).
Il testo di questo lavoro, ampliato, costituì la sua prima pubblicazione, nel 1891, la Filosofia dell'aritmetica, nella quale si tenta esplicitamente di cercare i fondamenti che permettano la futura costruzione del sistema della matematica. Sì è discusso tra gli studiosi sulla questione se, e fino a che punto, tale primo scritto husserliano sia definibile come rispondente a un orientamento "psicologistico", ma, prescindendo qui da analisi specifiche, risulta evidente come nelle Ricerche logiche (1900/1901) si assista ad una netta inversione di tendenza (suscitata anche da una aspra critica di Frege, ma anticipata peraltro, per alcuni versi, da articoli di quel periodo)..
Husserl stesso, infatti, nella prefazione di questa nuova ed imponente opera si rivolse al proprio mutamento di posizioni utilizzando una citazione di Goethe secondo cui "non si è mai così severi come verso i propri errori". Nei Prolegomeni alla logica pura di tale scritto, infatti, l'autore dimostra rigorosamente come ogni forma di psicologismo e, più in generale, di empirismo, cada in autocontraddzione, negando la normatività che invece si attribuisce. Oltre ad un primo approccio di fondazione di una logica pura, questo scritto contiene un approfondimento della gnoseologia: nelle ultime due Ricerche, sulla base dell'intenzionalità, ossia dell'inaggirabile rivolgersi della coscienza ad un oggetto, si osserva come la vita dell'io sia originariamente rappresentativa e come a tale movimento corrispondano riempimenti più o meno completi e di livello differente a seconda dell'intenzione (si darebbero allora oggettualità categoriali in corrispondenza di vissuti di tale tipo). La filosofia impostata da Husserl si lasciò allora apprezzare per l'equilibrio con cui impostava la questione della conoscenza, tenendo compresenti aspetti soggettivi ed oggettivi. E tale aspetto si evidenzia nel nome che essa si assegnò, ossia "fenomenologia", scienza dei fenomeni, intendendo dunque uno studio di ciò che appare, in cui la coscienza deve restare fedele all'apparenza stessa, ossia deve, secondo quello che Husserl definì il "principio di tutti i principi", accettare tutto ciò che si manifesta per ciò che è, senza voler presupporre categorie di alcun tipo.
Quest'opera, che suscitò entusiasmo fra molti giovani discepoli del filosofo nella sede di Gottinga, in cui egli fu chiamato ad insegnare, poteva essere suscettibile di un'interpretazione di tipo realistico e addirittura platonizzante (come in effetti avvenne in molti primi discepoli, anche a causa dell'influsso dell'impostazione di Lipps e di Scheler, che svilupparono la fenomenologia a Monaco), ma potè anche poi essere rivolta dal suo fondatore in una direzione più idealistica. L'oscillare tra aspetto soggettivo (imprescindibilità della rappresentazione, ossia dell'intervento dell'io nella conoscenza) e oggettivo (necessità di accettare il fenomeno per ciò che è) condussero infatti Husserl a cercare un piano ultimo di fondazione del processo gnoseologico, secondo l'esigenza di risalita evidenziatasi già come tratto distintivo del suo pensare. Anche a seguito di una critica di Natorp, Husserl giunse allora a modificare la propria teoria del soggetto, ipotizzando un io puro distinto dalla vita intenzionale, ego in cui ogni fenomeno, sia esso un vissuto soggettivo ("noesi"), ossia un'intenzione, sia esso un vissuto oggettivo ("noema"), ossia un riempimento, troverebbe la propria ultima costituzione. Tale svolta "idealistica", anticipata già in alcune lezioni (le più significative delle quali sono forse quelle su Cosa e spazio (1906), su L'idea della fenomenologia (1907)) emerse chiaramente nell'opera Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica, il cui primo volume apparve nel 1913 (gli altri due sono usciti solamente postumi negli anni '50). In essa, alla riduzione eidetica, ossia alla risalita al livello essenziale, guadagnata già nelle Ricerche logiche, Husserl aggiunge la cosiddetta riduzione trascendentale, ossia la menzionata teorizzazione dell'io puro come piano della scienza e del saper certo in cui ogni verità trova il suo terreno ultimo, raggiungibile metodicamente tramite il movimento cartesiano della messa in dubbio di ogni esistenza fattuale, ossia priva di un fondamento nella riflessione e dunque priva di scientificità e come tale non filosofica.
Tale svolta ulteriore nel pensiero husserliano, unita al cambio di sede di Husserl (nel frattempo chiamato a Friburgo in Brisgovia) e alla esperienza grave del primo conflitto mondiale (in cui perì il suo assistente Reinach) produsse una grave frattura nella scuola fenomenologica, perché pressoché tutti i discepoli del fondatore della fenomenologia non condivisero il nuovo indirizzo, ad eccezione di Edith Stein, che seguì il maestro e ne divenne assistente nel 1917. In tali circostanze Husserl cercò con rinnovato vigore di ricostruire la sua scuola, che avrebbe dovuto nelle sue intenzioni produrre una nuova e definitiva fondazione della filosofia, con lo studio finalmente su basi certe e razionali di tutti i fenomeni della realtà, in un lavoro tale da coinvolgere generazioni di studiosi dediti all'impresa. Si adoperò allora alla stesura del secondo volume delle Idee, dedicato al problema della costituzione, alla revisione secondo il nuovo modello trascendentale delle Ricerche logiche e alla pubblicazione di manoscritti e lezioni sulla spinosa questione del tempo, cui il filosofo assegnava un livello fondativo primario, anteriore persino a quello dell'io puro, costituito esso stesso in realtà dalla temporalità. A tale tema sono dedicate lezioni del 1905, manoscritti della fine degli anni '10 e poi degli anni '30, in cui il filosofo sembra trattare di un Lebendige Gegenwart, "presente vivente", in cui lo schema duale della costituzione troverebbe finalmente soluzione grazie ad un piano definitivamente originario e insuperabile.
L'elaborazione definitiva di tali opere comunque si rivelò impossibile per Husserl, pensatore sempre inquieto e insoddisfatto del proprio lavoro, che infatti (ad eccezione delle lezioni sul tempo del 1905) non le pubblicò mai. Egli allora dovette affrontare prima l'abbandono anche di Edith Stein, che sperimentò tutte le difficoltà di essere assistente di un filosofo come Husserl, sempre immerso in pensieri nuovi che affidava senza un ordine a fogli stenografati, abbandonati poi sulla scrivania, e poi il problema del poderoso sviluppo e della radicale torsione "ontologica" ed "esistenzialistica" del pensiero fenomenologico attuata da Heidegger, allievo di spicco ed assistente (così come lo furono anche Fink e Landgrebe) di Husserl a Friburgo. La crisi tra i due emerse con chiarezza nel momento in cui fallì il progetto di collaborazione comune alla stesura della voce "fenomenologia" per l'Enciclopedia Britannica.
Husserl pubblicò ancora Logica formale e trascendentale, nel 1929, in cui, come evidenziato dal titolo, si differenziano i due livelli di pensiero già distinti in precedenza sotto forma di ontologia eidetica e piano ridotto, mentre ottenne poi grande fama in Francia grazie ad una serie di conferenze tenute alla "Sorbona" di Parigi nello stesso anno (raccolte poi sotto il titolo di Meditazioni cartesiane), in cui viene esposta la filosofia fenomenologica in una forma ormai radicale, tanto da essere avvicinabile al monadismo leibniziano e a presentare, nella V Meditazione, il grave problema del solipsismo e quindi l'ipotesi di un intersoggettività trascendentale.
L'ultimo periodo della attività husserliana risulta invece caratterizzato da una sorta di inversione di tendenza nei confronti del trascendentalismo, con la presa d'atto, strettamente connessa agli studi relativi al tempo, dell'impossibilità del raggiungimento della purezza formale assoluta e dunque con la risalita ad un livello di concretezza originaria e pre-trascendentale, che si rivela negli studi di fenomenologia genetica e in quelli sulla cosiddetta sintesi passiva: i manoscritti pubblicati postumi sotto il significativo titolo di Esperienza e giudizio, che rintracciano il costituirsi originario dei giudizi e dell'intenzionalità nella coscienza, risultano forse la più significativa testimonianza di questo periodo, assieme allo scritto, anch'esso originatosi da conferenze, intitolato La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (1935).
In queste riflessioni Husserl, dedicandosi per la prima volta in modo compiuto ad analisi storiche, descrive la decadenza dell'umanità europea e la attribuisce alla concezione galileiana basata su un obiettivismo fisicalistico, incapace di rendere ragione della vera intenzionalità della coscienza e dei suoi vissuti, linea che attraverserebbe tutta la filosofia moderna sino alla fenomenologia e alla descrizione della purezza della coscienza. La sfera trascendentale, i cui limiti erano stati evidenziati dalle critiche progressivamente succedutesi da parte degli allievi e dall'indagine di problemi quali quelli citati della temporalità e dell'intersoggettività, viene ora però ad essere costituita dai vissuti precategoriali, ossia antecedenti al giudizio e all'obiettivazione, da quello cioè che viene definito Lebenswelt ("mondo della vita"), che è il mondo in cui originariamente si forma il senso, per cui, ad esempio, la geometria si trova ad avere alle spalle una serie di interessi, pratiche ed esperienze che precedono il costituirsi della scienza in quanto tale. L'analisi fenomenologica dovrebbe allora tentare di ricostruire tali intenzioni originarie e il loro entrare in rapporto con la coscienza trascendentale, il cui ruolo ultimamente fondativo sembra dunque cedere definitivamente (anche se in molti manoscritti l'attività originaria della coscienza sembra essere sempre ribadita in forme più articolate).
Le acquisizioni della Crisi furono definite da Husserl, che intanto, in quanto ebreo, all'avvento del nazismo (1933), aveva dovuto abbandonare l'insegnamento universitario, "un piccolo inizio", "un primo barlume di chiarezza", dato dal fatto di essersi per la prima volta "riferito solo a se stesso": tale "barlume" però non potè essere più oltre sviluppato dall'autore, che morì a Friburgo nel 1938, con due SS che sorvegliavano costantemente il portone della sua abitazione.

Opere>

L'edizione completa delle opere di Edmund Husserl (Gesammelte Werke), nota con il nome di Husserliana è curata dall' „Husserl-Archiv" di Lovanio.
Oltre ai titoli in lingua originale e tradotti si presenta qui il nome del curatore. Per le date delle opere pubblicati in vita dall'autore si veda la biografia, mentre per gli altri testi è indicato qui il periodo di riferimento.


[clicca sui titoli per leggere le schede]

Volume 1: Cartesianische Meditationen und Pariser Vorträge (Meditazioni cartesiane e discorsi parigini) a cura di S. Strasser
Volume 2 Die Idee der Phänomenologie. Fünf Vorlesungen (L'idea della fenomenologia. Cinque lezioni) a cura di W. Biemel
Volume 3-1 Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie (Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).
Erstes Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie. 1. Halbband: Text der 1.-3. Auflage (Primo libro: Introduzione generale alla fenomenologia pura. Tomo primo, testo delle edizioni 1 - 3) a cura di K. Schuhmann

Volume 3-2 Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie (Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica).Erstes Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie. 2. Halbband: Ergänzende Texte (1912-1929) (Primo libro : Introduzione generale alla fenomenologia pura. Tomo secondo, testi integrativi (1912 - 1929) ) a cura di K. Schumann
Volume 4 Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie (Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica). Zweites Buch: Phänomenologische Untersuchungen zurKonstitution (Secondo libro: Ricerche fenomenologiche sulla costituzione) a cura di M. Biemel

Volume 5

Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie (Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica). Drittes Buch: Die Phänomenologie und die Fundamente der Wissenschaften (Terzo libro: La fenomenologia e i fondamenti delle scienze) a cura di M. Biemel
Volume 6 Die Krisis der Europäischen Wissenschaften und die Transzendentale Phänomenologie. Eine Einleitung in die Phänomenologische Philosophie (La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale. Una introduzione alla filosofia fenomenologica) a cura di W. Biemel
Volume 7 Erste Philosophie (1923/24) (Filosofia prima 1923/24) Erster Teil: Kritische Ideengeschichte (Prima parte: Storia critica delle idee) a cura di R. Boehm
Volume 8 Erste Philosophie (1923/24) (Filosofia prima 1923/24) Zweiter Teil: Theorie der Phänomenologischen Reduktion (Seconda parte: Teoria della riduzione fenomenologica) a cura di R. Boehm
Volume 9 Phänomenologische Psychologie. Vorlesungen Sommersemester 1925 (Psicologia fenomenologica. Lezioni del semestre estivo 1925) a cura di W. Biemel
Volume 10 Zur Phänomenologie des inneren Zeitbewusstseins (1893-1917) (Sulla fenomenologia della coscienza interna del tempo (1893 - 1917) a cura di R. Boehm
Volume 11 Analysen zur passiven Synthesis. Aus Vorlesungs-und Forschungsmanuskripten (1918-1926) (Analisi sulla sintesi passiva. Da lezioni e manoscritti di ricerca (1918-1926) a cura di M. Fleischer
Volume 12 Philosophie der Arithmetik. Mit ergänzenden Texten (1890-1901) (Filosofia dell'aritmetica. Con testi integrativi (1890-1901) a cura di L. Eley
Volume 13 Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass (Sulla fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito) Erster Teil (Prima parte): 1905-1920 a cura di I. Kern
Volume 14 Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass (Per la fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito). Zweiter Teil (Seconda parte) 1921-1928 a cura di I. Kern
Volume 15 Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Texte aus dem Nachlass (Per la fenomenologia dell'intersoggettività. Testi dal lascito) Dritter Teil. (Terza parte)1929-1935 a cura di I.Kern
Volume 16 Ding und Raum. Vorlesungen 1907 (Cosa e spazio. Lezioni del 1907) a cura di U. Claesges
Volume 17 Formale und transzendentale Logik. Versuch einer Kritik der logischen Vernunft (Logica formale e trascendentale. Saggio di una critica della ragione logica). Mit ergänzenden Texten (Con testi integrativi) a cura di P. Janssen
Volume 18 Logische Untersuchungen. Erster Band: Prolegomena zur reinen Logik (Ricerche logiche. Primo volume: prolegomeni alla logica pura). Text der 1. und der 2. Auflage (Testo della prima e della seconda edizione) a cura di E. Holenstein
Volume 19 Logische Untersuchungen. Zweiter Band: Untersuchungen zur Phänomenologie und Theorie der Erkenntnis (Ricerche logiche. Secondo volume: ricerche sulla fenomenologia e la teoria della conoscenza). In zwei Bänden (In due volumi) a cura di U. Panzer
Volume 21 Studien zür Arithmetik und Geometrie. Texte aus dem Nachlass (1886-1901) (Studi sull'aritmetica e la geometria. Testi dal lascito (1886-1901) ) a cura di I Strohmeyer.
Volume 22 Aufsätze und Rezensionen (1890-1910) (Articoli e recensioni (1890-1910) a cura di B. Rang
Volume 23 Phantasie, Bildbewusstsein, Erinnerung. Zur Phänomenologie der anschaulichen Vergegenwärtigungen. Texte aus dem Nachlaß (1898-1925) (Fantasia, coscienza d'immagine, ricordo. Per la fenomenologia delle presentificazioni visive. Testi dal lascito (1898-1925) a cura di E. Marbach
Volume 24 Einleitung in die Logik und Erkenntnistheorie. Vorlesungen 1906/07 (Introduzione alla logica e alla teoria della conoscenza. Lezioni del 1906/07) a cura di U. Melle
Volume 25 Aufsätze und Vorträge 1911-1921 (Articoli e conferenze 1911-1921) a cura di H.R. Sepp e T. Nenon
Volume 26 Vorlesungen über Bedeutungslehre Sommersemester 1908 (Lezioni sulla dottrina del significato del semestre estivo del 1908) a cura di U. Panzer
Volume 27 Aufsätze und Vorträge 1922-1937 (Articoli e conferenze 1922-1937) a cura di T. Nenon e H.R. Sepp
Volume 28 Vorlesungen über Ethik und Wertlehre (1908-1914) (Lezioni sull'etica e la dottrina dei valori (1908-1914) ) a cura di U. Melle
Volume 29 Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie. Ergänzungsband. Texte aus dem Nachlaß 1934-1937 (La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale. Volume integrativo. Testi dal lascito: 1934-1937) a cura di R. N. Smid
Volume 30 Logik und allgemeine Wissenschaftstheorie. Vorlesungen 1917/18, mit ergänzenden Texten aus der ersten Fassung 1910/11 (Logica e teoria generale della scienza. Lezioni del 1917/18, con testi integrativi dalla prima stesura del 1910/11) a cura di Ursula Panzer
Volume 31 Aktive Synthesen: Aus der Vorlesung 'Transzendentale Logik' 1920/21 (Sintesi attiva: dalla lezione 'Logica trascendentale' 1920/21).Ergänzungsband zu Analysen zur passiven Synthesis (Volume integrativo a Analisi sulla sintesi passiva) a cura di R. Breeur
Volume 32 Natur und Geist. Vorlesungen Sommersemester 1927 (Natura e spirito. Lezioni del semestre estivo 1927) a cura di M. Weiler
Volume 33 Die `Bernauer Manuskripte' über das Zeitbewußtsein (1917/18) (I 'manoscritti di Bernau' sulla coscienza del tempo (1917/18) a cura di R. Bernet e D. Lohmar
PUBBLICATO IL : 07-02-2005
@ SCRIVI A Francesco V. Tommasi