La tolleranza nelle sue declinazioni, la questione dei diritti umani e il rapporto tra stato e confessioni religiose sono alcuni tra i temi su cui ancora oggi si riflette e si dibatte, anche animosamente, in alcune trasmissioni televisive, sui periodici e sui giornali. Temi di cui si sente parlare, anche molto grossolanamente, in piazza, nei bar e nei ristoranti. Se l'esigenza di riflettere sul passato, mediante la ricerca storica, è un esigenza che è pungolata dal presente, qualcosa di simile si può dire anche per le questioni filosofiche. La contemporaneità pone problemi a cui bisogna trovare le soluzioni più vantaggiose per la pacifica convivenza della comunità umana. Molti sanno che molte delle risposte che daremo ai problemi di oggi contribuiranno nel bene e nel male a condizionare l'esistenza di coloro che ci seguiranno così come le soluzioni dei nostri predecessori condizionano in qualche modo la nostra. Questi problemi di grande attualità però, pur in un contesto geopolitico diverso, non sono del tutto nuovi. Non tutti sanno che le menzionate tematiche, e molte altre ancora, affondano le loro radici in quella che convenzionalmente è indicata come “filosofia moderna”.
Per storia della filosofia moderna si allude, per lo più, al periodo compreso tra Cartesio ed Hegel. Un periodo fondamentale nella storia del pensiero occidentale in cui si consumano diverse fratture religiose, politiche, economiche e culturali. È il periodo della rottura nella cristianità, del trionfo degli stati nazionali sulle antiche pretese dell'impero e del papato, del passaggio da un economia feudale ad una economia capitalista e, per rimanere in ambito filosofico, la distinzione tra scienza e filosofia. Indubbiamente tutti avvenimenti che hanno qualche relazione con il pensiero filosofico ma che altrettanto frequentemente lo sommergono a tal punto da smarrirne i confini. Il compito di una storia della filosofia che si rivolge al grande pubblico è quello di condurci lungo il filo delle tematiche principali con un linguaggio chiaro e preciso.
Queste sono le pregevoli caratteristiche del nuovo libro di Massimo Mori: quello di offrirci la struttura essenziale delle principali tematiche filosofiche del pensiero moderno in modo chiaro e preciso. Ovviamente, questa eccezionale avventura, non inizia con Cartesio ma affonda le sue radici nella filosofia del Quattrocento. Nel libro infatti, agli autori di spicco, si alternano dei capitoli in cui, più che il singolo autore, si cerca di declinare, nei vari protagonisti del dibattito filosofico, un'atmosfera comune. Inoltre a differenza di molti manuali di storia della filosofia moderna, soprattutto in uso nelle scuole, non si accorpano in successione i maggiori esponenti del razionalismo (Cartesio, Spinoza e Leibniz), in una grossolana opposizione con gli esponenti dell'empirismo (Hobbes, Locke, Berkeley e Hume), ma si prende giustamente in considerazione come molte filosofie sono una risposta implicita, ma a volte anche esplicita, delle filosofie di un'illustre predecessore o contemporaneo: penso al caso di Cartesio e Hobbes e a quello di Locke e Leibniz; e di come a volte le questioni sono più complesse di come sembrano. Grande attenzione è stata posta nella sintesi chiara e precisa di opere fondamentali come la Critica della ragion pura di Kant e la Fenomenologia dello spirito di Hegel. Ma oltre agli autori, alle correnti e alle opere principali il libro si segnala anche e soprattutto per la chiarezza espositiva con cui vengono spiegati alcuni concetti di difficile comprensione. Non si ha mai l'impressione di essere accompagnati verso qualcosa di oscuro per poi essere lasciati da soli. Infine, per chi volesse approfondire, chiude il libro, una bibliografia divisa in due sezioni in cui, oltre alle più recenti edizioni critiche, vengono indicati gli studi, classici e recenti; su ogni singolo autore o periodo.
Ci sono, dicevamo, molte questioni che sono al centro del dibattito culturale e che necessitano, prima di essere discusse, di essere chiarite nei loro termini e nelle loro conseguenze e questo libro offre semmai un valido punto di partenza. |