Lettera internazionale è l’unico periodico culturale autenticamente sovranazionale, in quanto può contare, oltre all’edizione italiana, anche su altre quattro edizioni pubblicate in altrettanti paesi europei nelle rispettive lingue. Da più di vent'anni, al di là delle specializzazioni accademiche, autori illustri e di diversa appartenenza culturale sono impegnati in questo ambizioso progetto culturale: dalla letteratura alla scienza, dalla politica alla storia, dalla musica alle arti figurative. Con questo aggiornamento, Il Giornale di Filosofia apre una finestra costante per seguire l’evolversi di questa esperienza culturale unica nel suo genere e inaugura così una collaborazione che si articolerà in diverse forme, tra cui la presentazione di contributi significativi tratti dal ricco e vario patrimonio di Lettera internazionale.
Breve estratto del testo: La crisi della critica è solo una delle manifestazioni della crisi generale e profonda della società. Esiste uno pseudo consenso generalizzato e la critica e il mestiere dell’intellettuale restano oggi intrappolati nel sistema molto più di quanto non accadesse in passato; tutto è mediatizzato, le reti della complicità sono quasi onnipotenti. Le voci discordi o dissidenti non vengono soffocate dalla censura o dagli editori che non osano più pubblicarle, ma dalla commercializzazione generalizzata. La società contemporanea ha la capacità tremenda di soffocare ogni vera divergenza, tacendola o facendone un fenomeno tra gli altri, commercializzandola come tutto il resto; tutto questo, con la complicità del pubblico che è tutt’altro che innocente perché sta al gioco e si adatta a ciò che gli viene dato. L’insieme è strumentalizzato e utilizzato da un sistema assolutamente anonimo che non è guidato da un dittatore, da una manciata di grandi capitalisti o da un gruppetto di opinion makers: è un’immensa corrente storico-sociale che va in questa direzione e che fa sì che tutto perda significato. La televisione ne è l’esempio migliore. Il culto dell’effimero esige anche un’estrema contrazione: lo spot televisivo di dieci secondi è considerato il medium più efficace – è lo spot che si utilizza nelle campagne presidenziali americane, che non contiene nulla di sostanziale e serve solo a dare voce alle insinuazioni diffamatorie. Sembra che sia l’unica cosa che lo spettatore sia in grado di assimilare. Ciò è vero e falso al tempo stesso. L’umanità non ha subito un processo di degenerazione biologica, e la gente è ancora capace di prestare attenzione a un discorso più lungo e articolato, ma è vero che il sistema e i media “educano” – cioè sistematicamente deformano – la gente. È una cospirazione, non in senso poliziesco, ma in senso etimologico: tutto “respira insieme”, va nella direzione di una società in cui ogni critica perde efficacia.
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Il testo è pubblicato per la gentile concessione di «Lettera Internazionale» www.letterainternazionale.it |