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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Indépendance, infinité et puissance de Dieu Les étapes de l’émergence de la causa sui dans le corpus cartésien di Dan Arbib
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La promotion cartésienne du concept de causa sui dans l’histoire de la métaphysique est peu banale au regard des interdits et des blocages que ce concept avaient suscités chez les philosophes et les théologiens antérieures à Descartes. La transgression de cette forclusion, aujourd’hui bien connue, ne peut être comprise que si elle est reconduite aux mutations des concepts qu’elle engage et aux décisions qui la sous-tendent.
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Tutto ciò che è non può non essere (contratto) La questione ontologica nella filosofia di Cusano di Cesare Catà
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La questione ontologica, nel pensiero di Nicola Cusano, può essere analizzata e compresa a partire dalla tematica relativa alla “potentia” divina. Nel sistema filosofico del Cardinale di Kues, infatti, il concetto stesso di “essere” viene inteso alla stregua di quello di “contractio Dei” – laddove con quest’ultimo dobbiamo intendere una “produzione intrinseca” (un “effetto”, dice Cusano) del principio divino originario dell’universo. Ogni “ente”, per Cusano, è non altro che una contrazione determinata del divino Infinito. Tutto ciò che è, è contrazione del principio. |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Ontologia e forma Per una genetica dei modelli di Daniele di Giovanni
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Rilevare ciò che è comune (note del concetto) rimarrebbe un vano gioco dell’immaginazione se alla base non ci fosse il pensiero secondo cui ciò che in tal maniera viene ottenuto è al tempo stesso la forma reale dell’ente, che garantisce il nesso causale e teleologico delle cose singole. Omnis determinatio est negatio, ogni determinazione è una negazione. La negazione dell’illimitata libertà del nostro pensiero si configura quale vincolo e al tempo stesso condizione di possibilità di un’attività dell’intelletto che possa assumere una forma ordinata. |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Ontologia dell’incontraddittorio La struttura della verità nel pensiero di Emanuele Severino di Andrea Antonelli
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Per gran parte della riflessione contemporanea l’istituzione di un sapere che gravita attorno a coordinate trascendentali, a nuclei di fondazione assoluta, a ragioni ultimative e perentorie, assume inevitabilmente, per quanto talora in modo non esplicito, i caratteri di un esorcismo rivolto alla presenza dell’alterità, della differenza e del tempo. Il sistema di riferimento tipico del pensiero contemporaneo è infatti avvinto alla convinzione, maturata nel corso di almeno duecento anni di storia culturale dell’Occidente, che nessuna impostazione filosofica che sia intenzionalmente rivolta a perlustrare lo scenario fondamentale della realtà possa in verità ottenere ciò che vuole... |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Ontologia e filosofia della mente di Francesco Armezzani
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Lo scopo si questo articolo consiste nel delineare alcuni elementi di base di un'ontologia del mentale. L'approccio di base di questa proposta è quello fenomenologico, più precisamente l'approccio di stampo brentaniano. In nessun modo in ciò che segue si cercherà di fornire qualcosa come un'interpretazione autentica del pensiero del filosofo austriaco, bensì si proverà a sviluppare, sulla base di alcune sue tesi, un modello del mentale. |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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L’ontologia di Kojève Il dualismo dialettico e lo scarto fra Hegel e Heidegger di Marco Filoni
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«Kojève mostra una rara passione per il pensiero. Il pensiero francese degli ultimi decenni è un’eco di queste lezioni. L’interruzione di queste comunicazioni è anch’essa un’idea. Ma Kojève legge Essere e tempo soltanto come antropologia». Così Martin Heidegger, in una lettera del 29 settembre 1967 inviata ad Hannah Arendt. Nelle sue parole ritroviamo un importante giudizio e, insieme, un’indicazione precisa su come il filosofo di Meßkirch avesse letto Kojève. Heidegger si riferisce alle lezioni parigine di Kojève, tenute presso l’Ecole Pratique des Hautes Etudes fra il 1933 e il 1939, dedicate alla lettura e commento della Fenomenologia dello Spirito hegeliana. |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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I tre livelli dell’ontologia parmenidea di Massimo Pulpito
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Tradizionalmente si ritiene che l’ontologia sia sorta con il poema didascalico di Parmenide. Questo perché in esso compariva per la prima volta una riflessione sulla nozione di essere senza ulteriori determinazioni. Tale riflessione condusse Parmenide a dedurre una serie di caratteri dell’esistente, che contrastano con i requisiti della realtà esperita dagli uomini. Per questa ragione, l’interpretazione classica gli ha attribuito un monismo ‘stretto’, ossia la tesi secondo cui esisterebbe soltanto un ente, mentre i molteplici e mutevoli oggetti dell’esperienza sarebbero frutto di un’illusione. Ad una lettura più attenta, il monismo parmenideo si rivela essere di tipo ‘generoso’, un monismo, cioè, che prevede, accanto al piano dell’ente statico, due ulteriori livelli: il livello delle forze opposte e coesistenti e quello delle innumerevoli forme fisiche |
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Ontologie. Storia e prospettive della domanda sull’ente
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Nothing is part of Everything di Paolo Valore
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Extensional mereology, that is, a mereology without intensional operators (such as modal or temporal functions), mirrors, in many respects, set theory. What is missing in this reconstruction is the mereological analog of the empty set, which might be called “null object". Mereology, in its traditional formulation, avoids all reference to null objects and the reasons are, basically, ontological. |
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Per una lettura di Pier Paolo Pasolini
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Per una lettura di Pier Paolo Pasolini di Daniele Mastrangelo
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Nel 1962 poco dopo la morte di Marilyn Monroe, Pasolini le dedica una poesia che sarà poi cantata da Laura Betti su musica di Marcello Panni e che tornerà l’anno successivo nel film La rabbia questa volta recitata da Bassani. Ha l’andamento di uno stornello melanconico con un refrain sul mondo, crudele, che deruba l’attrice della sua bellezza insegnandogliela... |
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